21 Apr 2024 08:12 - Faenza
Faenza: esaudito il primo desiderio della piccola Sara, la bimba di 5 anni con un tumore incurabile
Sara Cantagalli ha un neuroblastoma al quarto stadio. Attraverso una raccolta fondi lanciata sui social, i genitori vogliono realizzare i suoi sogni. Già prenotato il viaggio a Gardaland, la visita all'acquario di Genova e allo zoo di Roma
di Redazione
È già riuscita a realizzare il suo primo desiderio la piccola Sara, la bimba di 5 anni di Faenza affetta da neuroblastoma al quarto stadio, un raro tumore con cui lotta da due anni. Da quando la malattia ha iniziato a fare resistenza alle cure e i medici dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna hanno deciso di interrompere la chemioterapia, per risparmiarle inutili sofferenze, i genitori hanno lanciato sui social una campagna di raccolta fondi per aiutarla a traformare in realtà i suoi desideri.
Ieri – 20 aprile – ci sono riusciti: ha cavalcato un pony. Inoltre, sono già prenotati un viaggio a Gardaland, la visita all’acquario di Genova, allo zoo di Roma e un viaggio al mare. Restano in lista sciare, andare a Disneyland, fare la modella e organizzare una festa sui gonfiabili con tanti amici.
La lista dei desideri
La lista è costantemente aggiornata su Facebook dal volontario “Il Babbo Natale dei bambini“, a cui i genitori si sono rivolti quando la malattia di Sara Cantagalli ha iniziato a fare resistenza. Al momento, infatti, la bimba è sostenuta solo da cure palliative per alleviare il dolore.
Sono tantissime le persone e le associazioni che in pochi giorni si sono rese disponibili ad aiutare Sara ad esaudire i suoi desideri. «Grazie non è più sufficente per la vicinanza a Sara e a me. Ieri ho esaudito il primo desiderio di Sara e ne esaudirò altri. Mi serve tempo per rispondere a tutti e vagliare le richieste – scrive Il Babbo Natale -, perchè, assieme ai genitori, devo valutare molti aspetti delle richieste. Sara avverte dolore a volte e a volte no, ha giornate buone e giornate meno buone. Si stanca, ma allo stesso tempo ha una voglia di divertirsi e di vivere infinita. Io non la lascio sola».