15 Apr 2024 17:47 - Formazione e lavoro
Sciopero studentesco al Corradini il 19 aprile. Contro la guerra e lo sfruttamento delle risorse
Gli studenti criticano la presenza e i rapporti che il campus di Ravenna intrattiene con ENI,e con altre aziende che fruttano le risorse energetiche di altri paesi
di Redazione
Proclamato uno sciopero il 19 aprile nel campus di Ravenna, alle 15 a Palazzo Corradini – in occasione della giornata nazionale per il clima.
Le motivazioni degli studenti
«Ci mobiliteremo per denunciare il ruolo che i luoghi della formazione e del sapere assumono nella cosiddetta transizione ecologica e nei conflitti, dalla guerra in Ucraina fino al genocidio del popolo palestinese, passando per tutte le forme di colonialismo nel sud globale. – spiega una delle studentesse organizzatrici Viola Clemente – Proprio in queste settimane ci siamo mobilitati all’interno delle università su tutto il territorio nazionale per il boicottaggio degli accordi con l’entità sionista israeliana che, sostenuta da tutto il blocco Euroatlantico, sta sterminando il popolo palestinese, e le aziende della guerra, a partire dal Bando MAECI».
Con lo sciopero al Corradini gli studenti criticano la presenza e i rapporti che il campus di Ravenna intrattiene con ENI,e con altre aziende che fruttano le risorse energetiche di altri paesi:
«Vengono sottoscritti numerosissimi accordi nelle università con aziende ecocide in nome di una finta transizione ecologica, che spesso risultano difficilmente distinguibili nei loro scopi di fatto da quelli con il comparto bellico – in questo senso fanno parte della stessa logica. – continuano gli studenti – Un esempio recente e lampante di questa terribile convergenza è, appunto, il Bando MAECI che, oltre a selezionare ricerche per tecnologie di ottica di precisione (dunque, di diretto impiego bellico), raccoglie progetti per altri due ambiti: tecnologie idriche e del suolo.»
«Consapevoli del ruolo cruciale che svolgono le nostre università, scendiamo in piazza contro gli accordi delle università con le aziende inquinanti e i progetti di ricerca utilizzati da chi sfrutta il controllo delle terre e delle risorse idriche ed energetiche per l’oppressione dei popoli e devastando l’ambiente e – concludono – per un’università libera da guerra, sfruttamento e oppressione!»
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