22 Nov 2023 13:34 - Cronaca
Sono scesi i 57 migranti della Geo Barents, ferma fino a domani per le condizioni del mare
Sono accompagnati al Pala de André per i controlli medico-sanitari, poi solo i minori resteranno in provincia, nella struttura di Santa Maria in Fabriago a Lugo
di Lucia Bonatesta
I primi a scendere dalla nave Geo Barents e toccare la banchina del Terminal Crociere di Porto Corsini, intorno alle 11.30 del 22 novembre, sono i 14 minori non accompagnati: gli unici migranti che resteranno a Ravenna. Sono seguiti da 3 gruppi da 6 adulti. Sono in tutto 32 i migranti portati al Pala de André intorno alle 12 su 4 navette della Croce Rossa per adempiere ai controlli medico sanitari e di Polizia; i restanti 25 sono trasportati in un secondo giro. Hanno tutti una coperta color oro, che tengono stretta perché non scappi con il vento. Alcuni dei migranti della Geo Barents hanno le scarpe, altri sono in ciabatte senza calzini e si affrettano ad entrare nel pulmino, visto il clima freddo. La nave non potrà ripartire prima di domani a causa delle condizioni del mare.
I migranti della Geo Barents, recuperati nella zona Maltese
A bordo della nave erano 57 i migranti, salvati venerdì 17 novembre su una barca di legno trovata nella sar di Malta, a più di millecinquecento chilometri da Ravenna. Sono stati 4 giorni e mezzo di navigazione. I migranti sono 44 adulti, tutti uomini, e 14 minori non accompagnati, uno in più rispetto a quanto comunicato in precedenza, il più giovane ha 15 anni. 26 di loro arrivano dal Bangladesh, 7 dal Sudan del Nord, 10 dall’Egitto, 6 dall’Etiopia, 2 dall’Eritrea e 6 dal Pakistan. Le condizioni medico sanitarie sono complessivamente buone, c’è qualche caso di scabbia, ma già in trattamento. Quello del 22 novembre è il sesto sbarco a Ravenna nell’ultimo anno: il primo il 31 dicembre 2022, l’ultimo il 30 ottobre 2023, neanche un mese fa.
«I 14 minori saranno collocati nella struttura di Santa Maria in Fabriago a Lugo, insieme ai 7 minori che sono rimasti dall’arrivo dell’Ocean Viking del 30 ottobre. La struttura è gestita da Croce Rossa e Cooperativa Il Solco» ha detto l’assessora all’immigrazione Federica Moschini. Mentre gli adulti saranno ripartiti a livello regionale secondo il piano concordato con la Prefettura di Bologna. A Ravenna non ne rimarrà neanche uno: la maggior parte (11) andranno a Bologna, 8 a Modena, 5 a Reggio Emilia, 5 a Parma, 4 a Forlì-Cesena e 4 a Rimini, 3 a Ferrara e 3 a Piacenza.
Al termine degli adempimenti, 35 adulti saranno accompagnati con un pullman al centro Mattei di Bologna, per essere poi distribuiti secondo il piano elaborato dalle Prefetture di Ravenna e di Bologna. Gli altri 8 migranti saranno prelevati direttamente dai gestori di Rimini e Forlì Cesena al Palazzetto ravennate.
«La capacità di accoglienza del nostro territorio – afferma il Prefetto Castrese De Rosa – è notoria: una fitta rete con circa 100 strutture medio-piccole, gestite da circa 10 cooperative e associazioni. L’accoglienza è stata sospesa per qualche mese a causa dell’alluvione, ma poi abbiamo ampiamente recuperato».
Le operazioni, le condizioni del mare, i prossimi arrivi
L’attracco della Geo Barents, nave dell’Ong Medici Senza Frontiere, al Terminal Crociere di Porto Corsini, è incominciato intorno alle 10.40. Le condizioni meteo non sono delle migliori, vento forte e onde, che non permetteranno alla nave di ripartire prima di domani. Nelle condizioni attuali non è possibile nemmeno l’affiancamento per effettuare rifornimento. Si dovrà trovare una sistemazione in una delle banchine del porto, ma al momento non è detto che sia possibile nemmeno spostarsi.
«Visti i lavori che stanno iniziando per la nuova stazione marittima – continua il Prefetto -, nei prossimi mesi il Terminal Crociere potrà essere utilizzato solo per le operazioni di sbarco, non per gli adempimenti medici. In alternativa c’è la Fabbrica Vecchia, si valuterà quale utilizzare di caso in caso. Per i controlli medici abbiamo preferito il Pala de André alla Standiana. La Standiana è un po’ piccola e la scorsa volta era stato allestito uno spazio all’aperto per mangiare, ma, visto il clima, si è deciso per il Pala de André. Credo che sia la soluzione migliore, da valutare anche in futuro».