05 Nov 2023 10:19 - Economia
Lavoro a Ravenna: tasso di occupazione in leggero calo (69,9%), ma previste 8.330 assunzioni
Secondo le previsioni Excelsior UnionCamere, l'industria è in crescita, grazie soprattutto all'attuale domanda del manifatturiero e del settore delle costruzioni. Bene anche il comparto del turismo, in calo invece i servizi alle persone.
di Lucia Bonatesta
Secondo i dati Istat, raccolti dalla Camera di Commercio, il tasso di occupazione a Ravenna nei primi due trimestri del 2023 è in leggero calo rispetto al 2022 (-0,3%); è in crescita però quello femminile. Per l’ultimo trimestre del 2023 sono previste – secondo i dati Excelsior UnionCamere – più 8.330 assunzioni, di cui 3.280 solo a ottobre, numero da consolidare a fine trimestre. Ecco qualche numero sul lavoro a Ravenna.
Il tasso di occupazione a Ravenna: ancora ampio il divario tra uomini e donne
Il tasso di occupazione per Ravenna – calcolato come quota degli occupati sulla popolazione presente in età di lavoro – nel 2023 dovrebbe assestarsi al 69,9%, secondo i dati dell’Osservatorio Economico della Camera di Commercio. Si prevede una risalita nell’anno successivo, nonostante il rallentamento dell’economia: nel 2024 il tasso di occupazione dovrebbe arrivare al 70,1%.
In crescita nel 2023 l’occupazione femminile, anche se resta evidente il divario tra lavoro maschile e femminile, che differisce di più di 10 punti percentuali.
Le assunzioni nell’ultimo trimestre del 2023
Secondo i dati di Unioncamere e Anpal, raccolti nel Sistema Excelsior, sono circa 3.280 i contratti di assunzione – di durata superiore a un mese o a tempo indeterminato – programmati dalle imprese della provincia di Ravenna per ottobre 2023 (dato da consolidare) e salgono a 8.330 per il trimestre ottobre-dicembre. Nel complesso si registra un incremento di 50 unità rispetto a ottobre 2022 (+1,5%).
Il risultato positivo stupisce visto il rallentamento dei dati economici sia per l’economia globale sia europea sia nazionale. Risulta positivo anche il confronto trimestrale (+450 unità) sul corrispondente trimestre del 2022, cioè un +5,7%. Bisogna sottolineare che il confronto è positivo anche rispetto alla domanda di lavoro nel periodo pre-pandemia di Covid-19, rispetto ai quali si hanno +580 unità su ottobre 2019 e +1.580 unità sul trimestre.
I settori che assumono: manufatturiero, turismo e servizi
A ottobre le previsioni Excelsior hanno calcolato 830 assunzioni nel settore manifatturiero, 640 nel turismo, 600 per i servizi alle imprese, 440 nei servizi alle persone , 420 nel commercio e 350 nelle costruzioni.
L’industria è in crescita: nel suo complesso ha programmato 1.170 entrate nel mese di ottobre e 3.030 nel trimestre; rispetto all’anno precedente è un +8,3% (+90 ingressi) mensile e +16,5% (+430) trimestrale. L’incremento è dovuto soprattutto all’attuale domanda del manifatturiero e del settore delle costruzioni.
I servizi complessivamente hanno cercato a ottobre circa 2.110 lavoratori e quasi 5.300 entro dicembre, in rallentamento rispetto a ottobre dello scorso anno (-1,9% e 40 ingressi programmati in meno) e in lieve aumento rispetto all’ultimo trimestre del 2022 (+0,2% e +10 ingressi). Al suo interno, sono i servizi turistici a offrire le maggiori opportunità di occupazione prevista, programmando 640 contratti nel mese (stabile nel confronto mensile) e 1.520 entro fine trimestre (+4,8% e +70 unità).
La decrescita più netta è nei servizi alle persone, che avevano programmato nel mese 440 contratti ed entro dicembre 1.070: -10,2% e -50 ingressi nel il confronto mensile e -2,7% e -30 unità nel confronto trimestrale rispetto all’anno precedente. Positive le aspettative per le imprese di media e grande dimensione aziendale, sia nel confronto con ottobre dello scorso anno, sia nel raffronto con l’analogo trimestre; le aziende più piccole (fino a 50 addetti), più vulnerabili nei confronti degli scenari critici del momento, accusano previsioni in calo nel confronto mensile ma tengono per il confronto trimestrale.
Uno sguardo a tipologie di contratto e livelli di studio
I contratti a tempo determinato – secondo i dati Excelsior – si confermano la forma maggiormente proposta per l’ingresso in azienda, pari circa al 58% del totale; solo il 14% quelli a tempo indeterminato. I laureati sono richiesti per il 9% delle assunzioni programmate (14% mediamente in Italia). Le lauree maggiormente ricercate sono quelle a indirizzo economico e le lauree in ingegneria.