04 Ago 2023 12:51 - Politica
Verlicchi (La Pigna) sull’antenna: «Il sindaco si rifiuta di valutare strade alternative»
Verlicchi: «Nessuna gara pubblica per il rilascio della concessione dell'antenna e nessuna approvazione da parte della Giunta»
di Redazione
«Durante la seduta del Consiglio comunale di ieri, – afferma Veronica Verlicchi, Capogruppo de La Pigna – alla presenza di un nutrito gruppo di cittadini, il sindaco Michele de Pascale ed il suo Partito Democratico si sono resi protagonisti di un teatrino a dir poco inaccettabile, nel corso del quale hanno senza esitazione negato ogni tentativo di dialogo atto a trovare una soluzione praticabile per risolvere l’annosa questione dell’installazione dell’antenna di telefonia nel parco Montessori di via Lanzoni».
A dare il via alla discussione è stata la mozione, presentata dal gruppo consiliare de La Pigna, nella quale, ripercorrendo l’iter amministrativo che ha portato all’autorizzazione per l’installazione dell’antenna, si chiedeva al Sindaco di revocare la concessione per autotutela e di spostarla in un altro luogo con un impatto ambientale e visivo più contenuto.
Rifiuto a valutare strade alternative
«Da parte del Sindaco, che ha presenziato alla seduta solo perché sollecitato dalla massiccia presenza di cittadini venuti ad ascoltare la discussione in oggetto, c’è stato un palese rifiuto a valutare strade alternative all’attuale collocazione dell’antenna – continua la Capogruppo – La maggioranza, capeggiata dal PD, si è trincerata dietro una cortina di “non si può e basta”, senza portare a sostegno della propria posizione alcun riferimento normativo».
«Ed è qui che casca l’asino (in tutti i sensi): poiché vi sono esempi a livello nazionale ampiamente documentati e giurisprudenza che riconoscono ad un Sindaco il potere di intervenire su questioni di questa natura. Eppure, de Pascale ha continuato a negare ai cittadini la possibilità di aprire un dialogo con il gestore di telefonia proprietario dell’antenna in questione, come a dire: “abbiamo deciso così e ora ve la tenete”. A nulla sono valsi i nostri tentativi di riportare la maggioranza su un piano di dialogo e di apertura alle istanze dei nostri concittadini».
Le norme tecniche del Comune
«Eppure, la procedura autorizzativa risulta viziata sia nella forma sia nella sostanza poiché per il rilascio della concessione non vi è stata nessuna gara ad evidenza pubblica e il progetto definitivo non è stato approvato dalla Giunta Comunale, come invece prescritto dalla normativa vigente. Senza considerare che la concessione è stata rilasciata a Wind 3 spa prima della conclusione dei lavori della conferenza dei servizi preposta a decidere se rilasciare o meno le autorizzazioni».
«Peraltro, le norme tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico Edilizio del Comune di Ravenna tuttora vigente, all’articolo IV 3.5 relativo all’articolazione del verde pubblico prevedono che ” Nelle aree cedute all’Amministrazione Comunale, previa procedura ad evidenza pubblica, possono essere realizzati, compatibilmente con l’assetto del verde, sulla base di PU e/o progetti definitivi approvati dalla Giunta, Servizi pubblici o di uso pubblico (Spu) di cui all’art. II.2.3 punto d), impianti tecnologici, servizi privati (Spr) di cui all’art. II.2.3 punto d) con esclusione di Spr3, Spr4 e Spr8 su aree date in concessione e orti urbani ad uso sociale, applicando la specifica disciplina per le singole componenti di cui al presente capo”».
Irregolarità? Si procede con gli accertamenti
«Insomma, anche dal punto normativo oltre che da quello politico, ci sono numerosi elementi che avrebbero dovuto portare l’amministrazione comunale a fermare l’installazione dell’antenna di telefonia, per eseguire ulteriori verifiche e specialmente per aprire un’interlocuzione con Wind 3 volta ad individuare un’altra area per ospitare l’antenna. I cittadini intervenuti alla seduta e i tantissimi che hanno seguito la discussione in diretta streaming sono rimasti a bocca asciutta: dal Sindaco e dalla maggioranza a guida PD non è arrivato alcun segnale di distensione».
«Anzi, a mettere la pietra tombale sull’ipotesi di un passo indietro da parte dell’amministrazione, è arrivato il consigliere Margotti, peraltro segretario comunale del PD di Ravenna, il quale leggendo un discorso alienante e a tratti persino scomposto, ha accusato opposizione e soprattutto i cittadini, di avere volutamente rallentato i lavori del Consiglio comunale presentando documenti che hanno richiesto ben 5 ore di discussione (senza però alcun confronto)».
«L’ennesimo caso – conclude Verlicchi – di amministrazione scadente del Sindaco Pd e della sua Giunta non ammissibile sia dal punto di vista politico sia da quello amministrativo. Al fine di accertare eventuali irregolarità nella procedura autorizzativa, sottoporremo a breve all’attenzione della Procura della Repubblica di Ravenna un esposto circostanziato».