Per il turismo a Ravenna manca la programmazione. Le opposizioni all’attacco

le critiche alle politiche turistiche dell'amministrazione De Pascale

«Il problema del turismo a Ravenna è che manca una seria programmazione». Una parte dell’opposizione in Comune è concorde nel criticare le politiche turistiche dell’amministrazione De Pascale.

 

 

Alberto Ferrero e Renato Esposito di Fratelli d’Italia, Filippo Donati e Nicola Grandi di Viva Ravenna e Veronica Verlicchi de La Pigna intervengono sullo stato del comparto e contestano alcune recenti dichiarazioni dell’assessore Giacomo Costantini in tema di ricettività e costi delle strutture.

 

 

«Occorre rendere Ravenna una città attrattiva portando avanti varie iniziative per renderla attrattiva per i turisti», dice Ferrero, Secondo cui occorre partire dal rilancio del centro storico che, invece, è sempre meno accogliente, e sfruttare le aree naturali per diverse forme di turismo. «poi c’è il tema dei collegamenti che rendono Ravenna non agevolmente raggiungibile. E su questo fronte poco o nulla si è fatto».

 

 

Ma è da Donati che parte l’attacco all’assessore. Giacomo Costantini nei giorni scorsi ha riportato una serie di cifre sull’andamento turistico ravennate e ha lamentato che i costi eccessivi delle strutture ricettive avrebbero causato una minore permanenza di turisti soprattutto in occasione di alcuni eventi come, per esempio, la maratona di Ravenna.

 

 

«Sulla base di che si fanno certe affermazioni? – chiede Donati, che è anche Presidente della Commissione Turismo in Comune – E cosa si intende per strutture ricettive in una città dove ci sono 196 bed and breakfast e 529 appartamenti a disposizione su Airbnb (la piattaforma online per l’affitto breve di case private ndr)? Nel conteggio si tiene conto anche di loro?». Per Donati si tratta di «un’analisi decisamente improvvisata e non si considera che i prezzi delle camere risentono della domanda e dell’offerta e che se in alcuni periodi la domanda aumenta ecco che anche i prezzi aumentano. Sono le regole del mercato».

 

 

Secondo Donati è quindi da sottolineare che l’assessorato non controlla le alternative ricettive agli alberghi. E questo rappresenta anche un problema economico di mancati introiti per le casse comunali. «Chi paga la tassa di soggiorno degli Airbnb? Quanto incassa da questa il Comune di Ravenna?»

 

 

Un tema, quest’ultimo, richiamato anche da Veronica Verlicchi: «Il problema degli AIrbnb esiste da tempo e non è mai stato risolto perché si sarebbe dovuto fare un accordo che però non è mai stato perfezionato. Perché? Così i soldi che potrebbero derivare dalla tassa di soggiorno di Airbnb vengono a mancare e poi si aumentano le tasse ai cittadini – Anche per la capogruppo de La Pigna – manca la programmazione per promuovere il nostro turismo. Il centro storico e i lidi, per esempio, sono come sganciati tra loro. Inoltre l’assessore ha troppe deleghe e così risulta meno incisivo sul turismo».

 

 

Un tema, quello delle deleghe di Costantini, che richiama anche Donati: «L’assessore al Turismo ha troppe deleghe e tutte impegnative. Così capita che, per esempio, difficilmente possa essere disponibile a intervenire in Commissione Turismo essendo sempre impegnato altrove».

 

 

Ma il Turismo, lasciano intendere FdI, Viva Ravenna e La Pigna, con tutto il suo notevole indotto e le ricadute economiche sulla città è troppo importante per non essere adeguatamente seguito.

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