24 Ott 2022 16:01 - Cronaca
Divieto di accensione riscaldamenti in Unione Romagna Faentina dal 25 ottobre all’ 1 novembre
Riduzione del periodo di esercizio degli impianti per il riscaldamento
di Redazione
Dal divieto sono esclusi: gli edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili, compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori e anziani, nonché le strutture protette per l’assistenza e il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici. Sono esentati dal divieto anche le scuole materne, gli asili nido, gli impianti sportivi e gli edifici adibiti a piscine, saune e assimilabili. Anche gli edifici adibiti ad attività industriali e artigianali e assimilabili sono esclusi dal divieto nei casi in cui l’accensione degli impianti sia legata a esigenze tecnologiche o di produzione.
Tenuto conto delle temperature che si stanno registrando in questi giorni nel nostro territorio, al di sopra della media stagionale, i sei comuni dell’Unione della Romagna Faentina, sensibili ai temi della sostenibilità e della tutela dell’ambiente, nel perseguire gli obiettivi del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) e considerato che gli impianti termici rappresentano un’importante fonte di emissioni di inquinanti atmosferici, fatti salvi eventuali provvedimenti in caso di rilevanti variazioni meteorologiche, i comuni di Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Faenza, Solarolo e Riolo Terme hanno adottato una ordinanza che vieta l’accensione degli impianti termici a combustibile ad uso riscaldamento dal 25 ottobre a giorno 1 novembre 2022 compreso.
Dal divieto sono esclusi: gli edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili, compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori e anziani, nonché le strutture protette per l’assistenza e il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici. Sono esentati dal divieto anche le scuole materne, gli asili nido, gli impianti sportivi e gli edifici adibiti a piscine, saune e assimilabili. Anche gli edifici adibiti ad attività industriali e artigianali e assimilabili sono esclusi dal divieto nei casi in cui l’accensione degli impianti sia legata a esigenze tecnologiche o di produzione.