02 Set 2022 12:03 - Cronaca
Allarme Coldiretti: con il caro-energia, spesa in aumento del 10,2% rispetto al 2021
fra guerra in ucraina e caro bollette l'incredibile aumento dei costi
di Redazione
Tra i prodotti che fanno segnare il maggior aumento dei prezzi c’è infatti, continua la nota dell’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, la margarina, con un +24%; seguita dalla farina, con un +23%; poi dal riso, con un +22%; e, infine, dalla pasta, con un +22%. L’inflazione, però, non risparmia neppure né il latte conservato, che registra un +19%, né il prodotto simbolo dell’estate che sta finendo, ossia i gelati, con un +18%, che precedono sia la carne di pollo, aumentata del +16%, che le uova, che segnano un +15%. Aumenti si registrano anche per le verdure fresche, con un +12%, e per la frutta, che registra un +8%, soprattutto per effetto delle speculazioni che, sottopagando le produzioni agli agricoltori, fanno triplicare i prezzi dell’ortofrutta dai campi alla tavola. Il risultato è che, gli italiani, hanno tagliato gli acquisti di frutta e di verdura, con un crollo in quantità, nel 2022, quindi, dell’11%, rispetto allo scorso anno, su valori minimi da inizio secolo, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia. Da queste statistiche, infatti, emerge che, il consumo di frutta delle famiglie nel primo semestre del 2022, si è attestato a 2.600.000 di tonnellate in quantità.
Il balzo dei prezzi, secondo una stima Coldiretti, prosegue la nota dell’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, costerà, quest’anno, alle famiglie italiane, 564€ soltanto per la spesa alimentare, a causa dell’effetto dell’inflazione scatenata dalla guerra in Ucraina, che colpisce, soprattutto, le categorie più deboli, che riservano una quota rilevante del proprio reddito all’alimentazione. Si rischia, così, di aggravare un trend che vede già oltre 2.600.000 di persone costrette a chiedere aiuto per mangiare e che rappresentano la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui rischia di trovarsi un numero crescente di italiani.
Se i prezzi per le famiglie corrono, l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare. Le campagne, aggiunge la nota di Coldiretti, dove più di un’azienda agricola su dieci, il 13% in percentuale, è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività; mentre, ben oltre un terzo del totale nazionale, il 34% in percentuale, delle imprese agricole si trova, comunque, costretta, in questo momento, a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea. In agricoltura si registrano, infatti, aumenti dei costi, che vanno dal +170% dei concimi, al +90% dei mangimi, al +129% per il gasolio, fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Aumenti che riguardano l’intera filiera del cibo, con costi indiretti che vanno dal vetro, rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno; al tetrapak, con un incremento del 15%; dal +35% delle etichette; al +45% per il cartone; dal +60% costi per i barattoli di banda stagnata; fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo sempre l’analisi Coldiretti, conclude la nota dell’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana.
In merito all’aumento del caro energia che si riflette sul carrello della spesa, si è espresso Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, con le seguenti parole: “Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle, e strutturali per programmare il futuro. Occorre lavorare, da subito, per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali, con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi, e con prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”, ha concluso Prandini.
Di seguito, l’elenco della top ten degli aumenti dei prezzi nel carrello della spesa, secondo le elaborazioni della Coldiretti sui dati Istat relativi all’agosto di quest’anno rispetto allo stesso mese, ma dell’anno precedente:
olio di semi, di girasole e di mais; +63%
burro; +34%
margarina; +24%
farina; +23%
riso; +22%
pasta; +22%
latte; +19%
gelati; +18%
carne di pollo; +16%
uova; +15%
La media dei prezzi alimentari cresce, quindi, del +10,2%.