Rischio salmonella con le alte temperature, vietata la somministrazione di uova crude e insaccati freschi

Le ordinanze resteranno in vigore fino al 30 settembre in tutti gli esercizi di ristorazione

Sono entrate in vigore nei nove Comuni della Bassa Romagna le ordinanze che prevedono il divieto di somministrazione di prodotti alimentari contenenti uova crude non sottoposti, prima del consumo, a trattamento termico di cottura, e insaccati freschi pronti per il consumo a base di carne suina e avicola non adeguatamente cotti.

 

Il divieto, che viene attivato ogni stagione estiva per tutelare la salute pubblica, resterà in vigore fino al 30 settembre 2022 in tutti gli esercizi di ristorazione pubblica e collettiva, negli esercizi alberghieri e in tutti gli esercizi di ospitalità.

 

Gli alimenti contenenti uova crude sono frequentemente individuati come veicolo responsabile della maggior parte degli episodi di tossinfezione alimentare da salmonella.

 

Oltre alle uova, le indagini epidemiologiche svolte in focolai di malattie trasmesse da alimenti evidenziano sempre più spesso come veicolo di tossinfezione alimentare da salmonella anche gli insaccati freschi a base di carne suina o avicola pronti per il consumo.

 

Nella stagione estiva il rischio dell’insorgenza di episodi di tossinfezione alimentare è maggiore per tutta la popolazione, in quanto le elevate temperature favoriscono la proliferazione microbica, soprattutto se le norme di conservazione dei cibi non vengono rigorosamente applicate.

 

Il provvedimento è assunto, come ogni anno, su proposta del Dipartimento di sanità pubblica di Ravenna dell’Ausl della Romagna.

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