25 Giu 2022 17:03 - Musica
A Palazzo S. Giacomo di Russi, si celebra la “Notte irlandese” con il Martin Hayes trio e i Birkin Tree per il “Ravenna Festival”
A Palazzo S. Giacomo di Russi, si celebra la "Notte irlandese" con il Martin Hayes trio e i Birkin Tree per il "Ravenna Festival"
di Redazione
Nessuna tradizione folk europea ha saputo resistere tanto efficacemente alle forze dell’omologazione quanto la musica irlandese. Il segreto di questa longevità? Tenersi stretti i propri valori ma rimanere profondamente vitale e aperta al cambiamento. Una filosofia che il violinista Martin Hayes ha applicato alla perfezione, frequentando il rock quanto bastava per trarne umori contemporanei, per poi sviscerare la duttilità del folk celtico alla luce di conquiste compositive che vanno dal minimalismo di Steve Reich alla “Third Stream” del jazz.
«Ho ricevuto il mio primo violino a sette anni e il lento processo di imitazione e assorbimento è cominciato nella nostra cucina, con mio padre come insegnante – ricorda Martin Hayes, non solo un grande violinista ma anche la coscienza critica del revival dell’Irish folk degli ultimi quarant’anni – Il messaggio che lui e i migliori musicisti della contea di Clare mi hanno trasmesso è che la musica debba prima di tutto esprimere un sentimento. Secondo loro nessuna tecnica, per quanto magistrale, può compensare l’assenza di un’anima. E sono guidato dalla convinzione che la musica locale, ‘vernacolare’, possa essere un linguaggio universale. Il mio obiettivo è rivelare la bellezza e il significato di questi brani, che possono farsi vivi nelle tue mani e nel tuo corpo se solo lasci che raggiungano il cuore, dove conserviamo la nostra esperienza personale della gioia, della melanconia, dell’amore».
«Il mio approccio alla tradizione – continua – è un processo di distillazione e traduzione, perché una volta che si conosce la vera essenza della musica si possono assorbire influenze da qualsiasi direzione e ciò nonostante mantenere intatto il messaggio profondo del brano. Anzi, idee da un più vasto mondo musicale spesso amplificano quel messaggio”. È evidente che non è solo la squisita padronanza dello strumento a fare di Martin Hayes la guida perfetta per un viaggio musicale sull’Isola di Smeraldo: sono la consapevolezza del ruolo che la tradizione gioca anche nel contatto con generi e culture musicali differenti e il desiderio di collocarla nel contesto contemporaneo a fare di lui una grande intelligenza artistica – basti ricordare le sue collaborazioni con musicisti come Bill Frisell, Jordi Savall, Sting, Yo Yo Ma.
I Birkin Tree sono la sola formazione italiana – e una delle pochissime al mondo – che si esibisce regolarmente nei festival irlandesi. La loro musica ha viaggiato sulle onde radio di tutta Europa e ha raggiunto anche gli Stati Uniti e l’Australia. Oltre alle collaborazioni con i più importanti musicisti irlandesi i fondatori del gruppo Fabio Rinaudo e Daniele Caronna hanno preso parte alla tournée italiana dei Chieftains nel 2008. Nelle note di presentazione dell’album Cheap Present, Martin Hayes ha scritto: “Le loro interpretazioni dimostrano che la musica può sopravvivere ai livelli più alti anche al di fuori del contesto culturale irlandese”.
Anche per questa serata si rinnova una tradizione molto amata a San Giacomo – gli stand dei cappelletti e della piadina, aperti dalle 19.30. Ai possessori di biglietto sarà inoltre garantito l’ingresso a tariffa ridotta (5 euro) per la mostra Alla Natura, l’azione artistica come ultimo rito magico e salvifico allestita all’interno di Palazzo San Giacomo (e che rimarrà aperta, in occasione dello spettacolo, fino alle 21.30).
[vc_gallery interval=”3″ images=”14394,14395,14396″ img_size=”full”]