10 motivi per leggere “La bomba” di Alberto Cassani

Una serena città di provincia, una sindaca, una bomba e Carlo, una cronaca di 30 giorni dal primo messaggio anonimo alla fatidica data del 25 aprile.

10 motivi per leggerlo

Il nuovo libro del ravennate Alberto Cassani si intitola “La bomba” ed è edito da Baldini+Castoldi.Dopo “L’uomo di Mosca” e “Una giostra di duci e paladini” è il terzo romanzo dell’ex assessore alla Cultura di Ravenna, attualmente a capo della segreteria dell’assessorato regionale “Turismo e Mobilità” (anche col ruolo di coordinamento con l’assessorato regionale alla Cultura). Ecco a voi 10 motivi per cui “La bomba” non può mancare nelle vostre librerie.

Il giallo di provincia

Una storia, un mistero da svelare che ci tiene incollati alle pagine di questo libro fino all’ultimo momento. Un conto alla rovescia, come lo striscione che nel balcone della piazza mostra i giorni mancanti allo scoppio della bomba. Un giallo ambientato nelle piccole strade che ogni giorno percorriamo con indifferenza: è proprio questo che regala più brio alla storia, la vicinanza con la quotidianità e l’idea che tutto possa accadere, anche in una piccola città di provincia.

L’elemento politico

L’esperienza politica dello scrittore si rispecchia pienamente nella storia. Una descrizione molto attenta del backstage politico di una città di provincia e dei partiti che ruotano intorno alla realtà comunale. Consigli comunali, riunioni, votazioni e tutti i particolari che fanno parte della quotidianità degli addetti ai lavori. Descrizioni che fanno trasparire molta passione ma anche qualche pensiero cinico.

«Oggi in politica bastava avere mestiere, saper comunicare adeguatamente, muoversi con avvedutezza per agganciare le cordate giuste, simulare l’empatia verso sentimenti popolari effimeri…»

L’analisi della società

Molte altre riflessioni fanno capolino nel testo grazie allo sguardo e ai pensieri del protagonista. Con occhio attento Carlo osserva la società contemporanea e ne resta deluso; per questo il protagonista si tuffa nei ricordi, in quei momenti di gioventù in cui tutto era più vivo, più unito e appagante. 

 «Oggi il serrato tournover di esercizi e gestori, e il loro migrare verso i centri commerciali, rende questa funzione divulgativa assai più ridotta. Oltre al fatto che la gente, in generale, preferisce scambiarsi opinioni (e insulti) sui social piuttosto che per strada facendo la spesa. Si va tutti troppo veloci, anche in provincia, e persino incontrare altre persone con cui scambiare due parole costa troppe energie e anche per questo è diventata un’esperienza sempre più rara»

Le riflessioni sulla violenza 

L’elemento della violenza è il fil rouge del testo, non solo per l’ovvio tema del romanzo, ovvero la bomba che minaccia la sindaca e la serenità della città fin dalle prime pagine, ma anche per tanti episodi minori che si incontrano durante la lettura. Fra i tanti: la conferenza dell’antropologo, i manifestanti in piazza, le chiacchiere fra amici e le riflessioni dei singoli personaggi che spingono il lettore a porsi domande sulla nostra attualità, su quello che succede attorno a noi e nel mondo.

«Queste ultime settimane mi hanno fatto riflettere, più di quanto non avessi fatto sinora, sulla quantità di odio che circola anche nelle nostre strade. Un odio disperato perché si fonda su un risentimento che è cieco e sordo»

La bomba

Le generazioni dei padri…

Nel testo si dà voce alle differenze generazionali. Lo si nota dalle descrizioni che Carlo fa dei suoi genitori e dei tempi in cui Palmiro, il padre, militava nel partito, dai consigli che Palmiro stesso dà al figlio, una voce semplice che risuona chiara e forte, non per la forza dei libri e degli studi, ma dell’esperienza di vita, che da sempre ha un valore inestimabile; dalle prove affrontate dai genitori della Sindaca arrivati in Italia; da quel passato in cui ha combattuto per la patria per donare ai figli un mondo migliore.

…e quelle dei figli

Si punta un riflettore sui più giovani in questo libro e non sotto una luce negativa. Una delle voci della verità che appare di sfuggita nel testo è la nipote di Carlo, giovane laureata in informatica che vive ad Amsterdam. Una nativa digitale osservata dallo zio con sguardo cinico e apprensivo di chi, nel mondo digitale, non ha mai voluto mettere piede, e che è sempre pronto a criticare per questa dipendenza da schermo luminoso. Ma forse anche lei ha da dire qualcosa…

 «È inutile che mi guardi così. Il mondo in cui viviamo ce lo avete regalato voi! Il trionfo del capitalismo è l’eredità che ci avete lasciato. Magari tu e qualcun altro speravate in qualcosa di diverso, ma non ce l’avete fatta. E quindi, da che pulpito venite a farci la predica?»

Ravenna

La magica città, innominata ma riconoscibile in ogni minimo dettaglio, è sicuramente Ravenna. La Darsena, i bar della piazza, la piazzetta dei giornalisti, le strade del centro, il mare, il tiro a segno, tutto è perfettamente riconoscibile agli occhi di chi almeno una volta ha camminato per le sue vie.

Le esperienze di vita

Le persone descritte in queste pagine non sono molto lontane da noi: sono umani, che affrontano comuni ma anche terribili prove della vita. Un matrimonio fallito, la morte del proprio compagno; hanno a che fare con la quotidianità e con le situazioni che la vita ha messo sulla loro strada. Apprezzo che anche in una situazione tragica e pericolosa come quella della possibile presenza di una bomba, non sia venuta meno la normale vita di questi personaggi e il bagaglio di vita che li caratterizza.

Temi di attualità

Oltre alla forte presenza del tema della violenza e alle relative riflessioni sulla società e sul nostro mondo d’oggi, è inevitabile che si affrontino anche tematiche come femminismo e immigrazione. Una società ambigua che, come nel mondo reale, si presenta in due aspetti differenti e addirittura opposti. In questo libro osserviamo una comunità abbastanza moderna da mettere al governo della città una donna di colore e abbastanza chiusa da usare insulti razzisti e sessisti contro di lei e da metterla alle strette nel suo lavoro. Due facce di quella che è oggi la nostra realtà.

L’amicizia

Dai tre Palmiri a Carlo e Cecconi, gli amici di una vita, l’amicizia ha un valore importante in questo testo, spinge al confronto alla riflessione, al supporto. Non importa quante differenze o similitudini ci siano, o quanta distanza fisica: l’amicizia, quella vera, è più forte e duratura nel tempo. 

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